La corretta definizione di strada è un elemento cruciale per la comprensione delle normative vigenti che consentono la circolazione nel rispetto della sicurezza stradale. All’interno di questo primo paragrafo, esploreremo in dettaglio i criteri stabiliti dal Codice della Strada per capire cosa si intende per strada e approfondiremo le diverse classificazioni adottate. Iniziamo subito quindi con una panoramica su tipologie e definizioni previste dalle norma e fondamentali per superare la prova scritta ai quiz per la patente B.
La strada è un’area all’interno della quale possono circolare sia veicoli, che pedoni, che animali. Può essere a senso unico di marcia, se può essere percorsa in una direzione unica, oppure a doppio senso. La strada può essere suddivisa in carreggiate (vedremo tra un istante la definizione) se è presente lo spartitraffico.
La strada quindi comprende:
La carreggiata rappresenta una parte essenziale della strada, riservata esclusivamente alla circolazione dei veicoli. Essa può essere configurata come una via a senso unico o a doppio senso di circolazione e può essere suddivisa in corsie.
Per definizione di carreggiata, la norma stabilisce che questa comprende anche gli attraversamenti pedonali e ciclabili. Tuttavia, i marciapiedi e le piazzole di sosta non fanno parte della carreggiata. Si deve considerare che, all'interno della carreggiata, sono inclusi tutti gli elementi necessari alla circolazione veicolare, ad eccezione della corsia di emergenza. Inoltre, fanno parte della carreggiata gli attraversamenti pedonali, mentre i viali pedonali e le piste ciclabili sono considerati distinti dalla carreggiata.
Che cosa si intende per corsia? È una parte della carreggiata che consente la circolazione di un’unica fila di veicoli. Quindi proprio per definizione, la corsia stradale può essere solo a senso unico (perché all’interno c’è spazio per una sola macchina alla volta!).
Sono più comuni all'interno di un centro abitato o di una zona urbanizzata. È caratterizzata da una densità di traffico più elevata, cioè il traffico è maggiore, e dalla presenza di infrastrutture e servizi urbani. Solitamente, le strade urbane (o strade comunali) sono soggette a limiti di velocità più bassi e sono progettate per favorire e agevolare la mobilità pedonale e ciclabile. Un esempio? Le strisce pedonali della rete stradale urbana favoriscono la circolazione dei pedoni e consentono loro di attraversare la corsia riservata alla circolazione dei veicoli.
È che collega centri abitati o svolge una funzione di collegamento tra diverse zone geografiche, a volte anche molto distanti. Queste strade sono solitamente caratterizzate da una maggiore lunghezza, velocità di scorrimento più elevate, e una presenza di traffico misto. Le strade extraurbane principali possono essere dotate di corsie separate per la circolazione veicolare e possono attraversare zone rurali o paesaggistiche
È una strada che collega centri abitati o zone rurali di minore importanza. Queste strade hanno generalmente una lunghezza più ridotta rispetto alle strade extraurbane principali e possono attraversare territori meno densamente popolati. Le strade extraurbane secondarie sono spesso caratterizzate da limiti di velocità inferiori e possono presentare una presenza di traffico più limitata rispetto alle principali arterie di collegamento.
Complimenti hai concluso la lettura di questo paragrafo. Sei pronto a mettere alla prova le tue competenze? VAI AL QUIZ SULLE DEFINIZIONI STRADALI.